Il mare sorprende con i suoi riflessi infiniti di luce. Il mare accoglie desideri, scrigno ovattato di confessioni e rimpianti. Il mare lenisce coccolando con le sue infinite correnti sotterranee.
I piedi nudi si incrociano, orme sconosciute sulla sabbia, si sfiorano come voli lontani di gabbiani e poi per un attimo toccano lo stesso orizzonte di vita, prima di perdersi per sempre.
Eva arriva da lontano, il suo paese è distante migliaia di orizzonti. Guarda il mare ogni giorno sotto il peso massacrante delle sue mercanzie colorate che propone con eleganza, poeticamente aiutata dalla sua intonata voce dall’accento francese. Eva porta disegnati sul volto i colori del suo paese, il Senegal, lasciato per inseguire una corrente fortunata, un sogno di rivincita, un attimo di felicità. Lei sorride e nei suoi occhi esplodono le danze della sua terra, l’euforia del suo coraggio, l’esuberanza dei suoi meravigliosi paesaggi.
È una bellissima donna Eva. Il suo volto racconta infinite storie di coraggio, i suoi occhi assetati di felicità racchiudono gli infiniti bagliori del mare. Io mi complimento con lei per la sua capacità di parlare francese, lei sorride e mi promette di parlare un po’ ogni giorno con me per abituare il mio orecchio. La sua generosità mi disarma.
Non ci sono filtri tra noi due; lei è leggera come la brezza che spira la sera sfiorando la natura e inebriandosi di profumi, lei racchiude in sé la forza delle donne, quel coraggio inarrivabile cucito sotto la pelle, la loro eleganza, la loro determinazione.
Avrei tanto voluto parlare con lei in riva al mare, ascoltare la sua storia, le tappe di quel lungo viaggio che l’ha fatta approdare sulle nostre spiagge a vendere fermagli e parei a scontrosi villeggianti solitari. Avrei voluto ascoltare le storie del suo paese, i suoi sogni, ma lei ha sorriso e con il suo meraviglioso francese mi ha salutato: “À bientot, mon ami”.
In quel saluto vi era tutta la bellezza della sua promessa…
Buona Fortuna amica mia… Spero che il nostro paese ti regali un pezzo di felicità.