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IL TEMPO LENTO DEL RESPIRO

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Il tempo lento del respiro.

L’aria entra profanandoti: tocco invisibile di vita.

Il nemico è in altri respiri, invisibile.

Il sapore della paura odora di disinfettante, candeggina, alcol.

E il respiro comincia a non avere sapore.

Ci sono abissi profondi nella paura.

Il silenzio è scandito dal respiro lento dei giorni.

Abbiamo paura, tutti.

La paura è un sentimento informe, liquido, assuefacente.

È un sentimento che si alimenta nel buio della mente.

Forse non ricordavamo nemmeno più il rumore del respiro,

l’irruenza vorticosa dell’aria che ti pervade,

il suo tocco alieno nell’intimità inaccessibile del corpo.

Ma è la paura a ridarci il respiro.

Ossigeno

che scandisce il battito.

Il corpo si gonfia e si contrae,

fisarmonica perfetta di membrane.

Respiro e tempo.

Il tempo del respiro

e del suo silenzio.

Esistono abissi nel respiro.

Apnee profonde nell’esistenza.

Vita Iaia

galatea-of-the-spheres

Galatea delle sfere di Salvador Dalì

Il Tempo: uno strano marchingegno ferroso e arrugginito!

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tempo 1Oggi pensavo al tempo.
Uno strano marchingegno ferroso e arrugginito, nel quale le nostre vite si aggrovigliano, complicandosi. Misuriamo tutto attraverso il tempo: la nostra vita, i legami con gli altri e persino il silente rapporto con la morte. Siamo fatti di ore, rintocchi, giorni segnati sul calendario, siamo fatti di numeri, di attimi. Siamo fatti di speranze e di aspettative che cuociono la nostra anima sulla graticola scomoda dell’attesa…poi l’attimo arriva e mentre cerchiamo di afferrarlo, sfugge, svanisce. Così ricominciamo la conta del tempo sperando che qualcos’altro accada, che un altro pezzo di tempo passi, sfiorendo.
Siamo prigionieri di gabbie intessute da minuti, siamo prigionieri di inutili convenzioni sociali, siamo prigionieri dei nostri orologi che ci alitano sul collo costringendo le gambe a correre, perché qualche malefica entità ci sussurra quotidianamente di “dover ottimizzare il tempo”.
E noi obbediamo perché siamo capaci solo di fare quello.
Così perdiamo le sfumature delle stagioni che si susseguono un po’ più in là dei nostri nasi, perdiamo il candore di un sorriso che si insinua in una conversazione, perdiamo il piacere di scoprirci lentamente, la fragranza di un pomeriggio di solitudine e la carezza ovattata di una buona lettura.
Perdiamo il piacere di invecchiare, di sentire il tempo scivolare su di noi, sui nostri volti, sulla nostra anima…