Ho sempre posseduto un diario.
Ho sempre posseduto una riserva segreta di carta e una penna, un mondo di mezzo a portata di mano dove poter annegare solitaria nei miei pastosi pensieri fatti d’inchiostro.
La scrittura fa parte di me, avvinghiata alle cavità più nascoste della mia anima, cucita a quello strato profondo dell’essere, viscerale, potente.
Allora perché non scrivere? Perché non aprire quell’universo di sensazioni che popolano i miei silenzi e irrompere in questo universo fatto di click per provare a far vibrare queste mie dolci PAROLE D’ORGANZA?
Spero possano farvi compagnia, proprio come fa l’organza quando scivola sulla pelle, coccolandola.