Non riesco a capire dove sono, se sia giorno o notte.
Qui è tutto strano, ma penso di essere libera ormai. Non so cosa significhi questa parola, ma a lei pare che piacesse molto. La usava spesso, si ripeteva di dover essere libera e quando lo faceva saliva sulla sedia e cominciava a cantare a squarciagola. Non è molto intonata, forse non riesce a capire bene cosa siano le note, però a volte crea uno strano ritmo, è un ticchettio che pare la renda felice.
Mi ero affezionata a lei. Per un momento ho pensato che anche lei cominciasse a provare qualcosa per me. Fino a quando… Fino a qual brutto momento.
Ma ora sono scappata.
Ho cercato di capire dove sono ma tutto mi appare come un puzzle rotto. Riconosco i frantumi di qualcosa che avevo imparato a conoscere attraverso i racconti di lei, ma sembra tutto stravolto, come se un vento irrefrenabile avesse scosso le piccole caselle di colore e le avesse mischiate. Ho sentito che qualcuno continuava a ripetere “andrà tutto bene”, penso si riferisse al puzzle.
Qui non passa nessuno. Eppure mi era sembrato che dall’altra parte tutto fosse in continuo movimento, che loro fossero in continuo movimento. A volte cercavo di sbirciare da lontano, mi sembravano delle particelle impazzite orbitanti intorno ad una forza diabolica. Ora mi pare tacciano.
Devo cercare di capire, anche se non credo sia molto facile. Sono complicati.
Non riesco a vederla più, quindi penso di essere lontano dal nostro luogo.