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Giornata Mondiale della Poesia dedicata ad Alda Merini

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invito

L‘Unitre di San Vito Dei Normanni ha scelto Alda Merini per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia. L’appuntamento è per questa sera ore 18,00 nella seda di Via Cavour.
Attraverso la declamazione di una rosa di poesie che lambiscono le più importanti raccolte poetiche della “ragazzetta milanese”, si cercherà di delineare “quell’universo Merini”, come lo definisce Maria Corti; una personalità incandescente che ha attraversato il Novecento cantando la vita.
Nell’invitarvi con piacere a questo incontro con la poesia, vi lascio alle parole di Ambrogio Borsani, che nell’introduzione della raccolta poetica Superba è la notte ha saputo con chirurgica precisione delineare il canto poetico della Merini:

alda 3

“Vi sono creatori che più di altri riflettono l’immagine sacrificale dell’arrischiamento, perché si sono calati nell’abisso, e con la loro opera invitano anche noi a scendere. Così si scende, con i versi di Alda Merini, in una notte piena di lampi, di bagliori, di vaste esplosioni. Una notte segnata dai bengala di esploratori dispersi, dalle fiaccole di anime smarrite in una selva oscura. Sopra le geografie poetiche il firmamento è solcato dalle comete di sinistre epifanie. E l’oscurità è così affollata di luci che la notte si fa più giorno del giorno. Le parole sono illuminazioni di chi ha passato una stagione all’inferno. Ci troviamo dentro una poesia di forti contrasti.”

RICAMI D’INCHIOSTRO recensisce PREMIATA DITTA SORELLE FICCADENTI di ANDREA VITALI

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ficcadenti

 

・ un paesino adagiato sulla sponda orientale del lago di Como
・ una storia d’amore ai limiti del reale
・ una merceria con un’importante storia alle spalle.

La “Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti” di Andrea Vitali scorre velocemente per la strana esuberanza sia della storia che dei personaggi, senza però lasciare un segno marcato.
Tra le righe del romanzo scorgiamo un mondo di provincia infestato da strane presenze: Rebecca, la perpetua convinta di scorgere in ogni angolo el diàbol bestia; Novenio, giovane poeta incompreso e le sorelle Ficcadenti, Giovenca e Zemia: la prima meravigliosa espressione del creato, l’altra terribile scherzo della natura.
Vitali crea una divertente sfilata di tipi umani, che però non godono di una ricercata tridimensionalità; sembrano piuttosto delle maschere agghindate per una carnevalesca commedia, nella quale il bello è sinonimo di buono e il brutto foriero di sventure. Annoia per un po’ la loro ripetitiva normalità umana che rende la storia monocromatica.
Chiarissimo il riferimento al Manzoni: i luoghi, i personaggi e in parte la storia ci riportano alle vicende di quei famosi Renzo e Lucia; soprattutto Don Primo, rivisitazione attuale di Don Abbondio e delle sue manovre matrimoniali!

“Da quella poltrona aveva consigliato e sconsigliato matrimoni, alcuni addirittura li aveva combinati orientando le scelte di un bravo giovane verso un’altrettanto brava giovane. A meno che non fossero socialisti, categoria che peraltro in paese aveva riportato un risibile risultato alle ultime elezioni del novembre 1913, e ancora stava annaspando”

Consigliato per letture leggere, dopo i pasti o prima di andare a letto.