Scriviamo, leggiamo e sprechiamo miliardi di parole. Le accartocciamo contro le nostre labbra come fossero involucri di dolciumi da gettare via. Ma quante volte ci fermiamo ad assaggiarne il vero sapore? Quante volte ci fermiamo a sentire la loro dolcezza sciogliersi lentamente nell’anima?
Forse quasi mai.
Le parole ci scorrono dalle labbra come fiumi in piena senza che ci siano argini a trattenerle. E non ci accorgiamo che esse, come essenze vellutate di magia, possono creare meravigliosi incantesimi o terribili cicatrici.
Quante cicatrici portiamo nel cuore? Quante di esse sono state inflitte da parole scagliate contro di noi con violenza?
Tante. Troppe.
Molti non si accorge di quanto forte e spietata sia l’anima delle parole. Un’ancestrale magia che può creare suoni e forme meravigliose, schiudere segreti ed innalzare sentimenti, ma anche ferire, squartando quel velo sottile che protegge la nostra delicata essenza. Qualcuno a volte ci violenta, lapidandoci con le sue altisonanti parole da esperto. Quanti stregoni della parola!
Allora in questo mondo che cerca di travolgerci con il suo cicaleccio feroce di parole, dovremmo tacere per un momento, afferrare un buon libro e lasciarci coccolare dalle sue parole, interrogandoci sul loro vero significato e sulla loro incandescente magia.