Era un giorno di settembre ammorbato di tristezza, un giorno come tanti, quando l’estate piano sfuma verso l’orizzonte perdendosi nelle sue sfumature di caldo e colori. Era un giorno pieno di ricordi, di immagini lontane e di paure. Era un giorno in cui l’amore aveva tradito se stesso ed era fuggito lontano, aveva lasciato, vigliacco, che io mi arrendessi senza lottare. Mi aveva vinto, frantumandomi.
In quel giorno, immersa nel silenzio solitario della mia stanza, è nata Penelope, annodata al cordone ombelicale della sua storia.
L’avevo vista passeggiare dinanzi ai miei occhi, l’avevo coccolata, aspettata, a volte anche ripudiata, ma lei era sempre tornata a fiorire nei miei pensieri, idea sulfurea di poesia. Non era stato facile scrivere altre storie, creare altri mondi e poi distruggerli, ma Penelope era forte e continuava a sfidarmi, come un guerriero pronto ad affondare la sua lancia contro il nemico, guardandolo negli occhi. Sì, mi guardava negli occhi la mia Penelope e la sua storia profumava di cicatrici e coraggio, la sua storia aveva il sapore della terra e i colori dei tramonti, la sua storia doveva essere raccontata.
Eravamo due anime alla ricerca di serenità; ci siamo incontrate e sfidate come correnti e alla fine ci siamo inseminate e partorite a vicenda, creando Nel Profumo dei Gigli.
Una storia di donne, cicatrici e colori; per voi dal 4 Giugno, Lupo Editore.
L’ha ribloggato su Alberto Colangiuloe ha commentato:
Vita Iaia esordisce con il suo “Nel profumo dei gigli” (Lupo Editore). Dal 4 giugno in libreria.
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