Archivi tag: romanzo

Un libro “dedicato da una donna per tutte le donne”

Standard

Oriana-Fallaci-Rai-Uno-febbraio

Gustav Klimt  Le tre età della donna 1905 Galleria Nazionale di Arte Moderna Roma

Gustav Klimt
Le tre età della donna
1905
Galleria Nazionale di Arte Moderna
Roma

“Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esistesse potrebbe anche esser una vecchia con i capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che chiede di essere ascoltata”

Comincia dalle parole di Oriana Fallaci, tratte da Lettera a un bambino mai nato, il mio post di oggi dedicato alle donne. Comincia con le parole di un capolavoro che ogni essere umano dovrebbe leggere. Questo libro, pubblicato nel 1977, periodo in cui l’Italia era coinvolta nel difficile dibattito socio-politico sulla legalizzazione dell’aborto, affronta con coraggio una rosa di problematiche legate alla difficoltà di essere donna e al diritto di scegliere di diventare madre. Il personaggio creato dalla Fallaci risponde in modo magistrale al tema trattato, ricoprendo il ruolo di una donna coinvolta nella lotta quotidiana per l’affermazione della sua emancipazione in una società tenacemente maschilista, nella quale il ruolo della donna è subordinato alla legge biologica di conservazione della specie.
La narrazione degli eventi che seguono l’evoluzione dell’ovulo fecondato sembrano essere urlati da una madre stufa della disuguaglianza sessuale subita in ogni sfera di azione. La Fallaci ci scaraventa addosso una serie di interrogativi spietati che ci lasciano vagare alla deriva, rovesciando i pilastri delle nostre certezze. La parola è aspra, ma proprio per questo si denuda in un incantevole ritmo poetico.
La Fallaci urla e lo fa da donna ferita, da spirito libero, pensante e androgino.

RICAMI D’INCHIOSTRO recensisce PREMIATA DITTA SORELLE FICCADENTI di ANDREA VITALI

Standard

ficcadenti

 

・ un paesino adagiato sulla sponda orientale del lago di Como
・ una storia d’amore ai limiti del reale
・ una merceria con un’importante storia alle spalle.

La “Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti” di Andrea Vitali scorre velocemente per la strana esuberanza sia della storia che dei personaggi, senza però lasciare un segno marcato.
Tra le righe del romanzo scorgiamo un mondo di provincia infestato da strane presenze: Rebecca, la perpetua convinta di scorgere in ogni angolo el diàbol bestia; Novenio, giovane poeta incompreso e le sorelle Ficcadenti, Giovenca e Zemia: la prima meravigliosa espressione del creato, l’altra terribile scherzo della natura.
Vitali crea una divertente sfilata di tipi umani, che però non godono di una ricercata tridimensionalità; sembrano piuttosto delle maschere agghindate per una carnevalesca commedia, nella quale il bello è sinonimo di buono e il brutto foriero di sventure. Annoia per un po’ la loro ripetitiva normalità umana che rende la storia monocromatica.
Chiarissimo il riferimento al Manzoni: i luoghi, i personaggi e in parte la storia ci riportano alle vicende di quei famosi Renzo e Lucia; soprattutto Don Primo, rivisitazione attuale di Don Abbondio e delle sue manovre matrimoniali!

“Da quella poltrona aveva consigliato e sconsigliato matrimoni, alcuni addirittura li aveva combinati orientando le scelte di un bravo giovane verso un’altrettanto brava giovane. A meno che non fossero socialisti, categoria che peraltro in paese aveva riportato un risibile risultato alle ultime elezioni del novembre 1913, e ancora stava annaspando”

Consigliato per letture leggere, dopo i pasti o prima di andare a letto.